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back CORRADO GOVONI
Cicala
Mimetizzata in grigio, in pieno sole,
mi aggrappai alla scorza d’una quercia;
e fu tale l’ebbrezza del cantare
ininterrotto e uguale nell’arsura
come il polso gigante del riverbero,
ch’era quel canto il mio piú dolce bere.
Finché alle spalle mi ghermí veloce
una mano senz’ombra di bambino
e, imbottigliata, mi ubbriacò di giri
di fionda tesa, per farmi cantare.
E canto, quasi in sogno senza voce,
ché sono prigioniera come il vino.
Contributor’s notes: Corrado Govoni
Contributor’s notes: Paula Bohince
Cicala
Luna e cani
Dentro la pioggia di Febbraio
Ritorno al mio paese